FESPA Italia annuncia la nascita del gruppo di lavoro dedicato a una tecnologia in forte espansione come la stampa 3D. Per l'occasione proponiamo le interviste realizzate dalla rivista WIDE a Marco Marcuccio (CMF Marelli) e a Ignazio Binetti (NTG Digital), che saranno fra i partecipanti al nuovo gruppo di lavoro. Entrambi i pezzi sono parte di un articolo di scenario dedicato alla stampa 3D apparso sull'ultimo numero di WIDE e visionabile in edizione sfogliabile a questo link.

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Intervista a Marco Marcuccio, sales manager CMF Marelli

Quali sono i trend che il settore della stampa 3D vivrà nei prossimi anni?
Come sempre avviene nella diffusione delle nuove tecnologie, La stampa 3D ha vissuto una fase pioneristica di diffusione, in cui i numeri assoluti delle macchine vendute erano contenuti ma i tassi di crescita relativa annuale altissimi. Si è più recentemente assistito all’esplosione nella domanda di stampanti nel segmento consumer e del connesso fenomeno “Fab-lab”. Attualmente il mercato è ben lontano dalla maturità, ma sta entrando in una fase di maggiore coscienza: i clienti cominciano ad avere chiara la differenza tra le diverse tecnologie disponibili e chiedono soluzioni sempre più adatte alle loro specifiche esigenze. Pertanto nei prossimi anni ci si attende una dinamica di mercato polarizzata: da una parte macchine “consumer”, in quota relativamente marginale e stabile, con prodotti poco performanti e una competizione soprattutto di prezzo; dall’altra macchine di prototipazione professionale e di produzione a uso finale, in quota maggioritaria e crescente, dove la competizione sarà guidata dalla qualità e dalla versatilità (scelta di materiali, produttività, precisioni, ecc). In particolare, nel segmento industriale, è facile prevedere una forte dinamica sulle richieste – e soluzioni – in metallo.

L’Italia è uno dei Paesi più vivaci nella stampa 3D. Quali sono gli aspetti che lo rendono un punto di riferimento a livello mondiale?
Storicamente il nostro paese è stato all’avanguardia nel settore e rimane un centro importante a livello internazionale, sia per quanto riguarda le competenze che il mercato: qui sono stati sviluppati sistemi, materiali, professionalità. In Italia ci sono alcuni dei rivenditori più importanti del mondo, aziende che hanno dato notevoli contributi nel miglioramento delle macchine e nella comprensione delle possibili applicazioni. Un’azienda come CMF Marelli – presente nel settore da oltre 20 anni – ha svolto un ruolo pionieristico e, nel suo piccolo, ha fatto la sua parte per arrivare dove si è oggi. In tutto il settore ci sono svariate qualità che vengono riconosciute agli italiani: capacità manifatturiera, reattività alle situazioni impreviste, capacità di trovare soluzioni alternative, adattamento a livello umano. Non a caso ci sono diversi italiani che ricoprono ruoli chiave di alta responsabilità nelle principali multinazionali del settore.

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Intervista a Ignazio Binetti, sales and marketing manager NTG Digital

La stampa 3D wide format di Massivit va a rivolgersi al mercato della comunicazione. Qual è il concept strategico che sta alle spalle di questa mossa?
L’integrazione dell’elemento 3D nella comunicazione bidimensionale apre delle possibilità di evoluzione per un settore come quello della comunicazione prima sconosciute. E questo anche se la tridimensionalità non è completamente nuova, materiali come il polistirolo vengono già usati per realizzare mockup 3D. Le capacità della stampa 3D portano però le cose a un altro livello di qualità e precisione. A livello strategico la sfida sta nel farsi conoscere, nel dialogare con le agenzie di comunicazione per metterle al corrente di queste possibilità di sviluppo delle loro idee.

Quali sono le caratteristiche e i possibili sviluppi di questa tecnologia?
Attualmente, la tecnologia Massivit utilizza un unico materiale, il gel fotopolimerico acrilico Dimengel. Sviluppato appositamente dall’azienda israeliana, Dimengel garantisce alta resistenza e durabilità ai prodotti e permette di stampare dettagli complessi e non lineari. Massivit sa che quello dei materiali è un punto molto sensibile ed è per questo che l’R&D sta lavorando per ampliare la gamma. Di tutto questo non beneficerà solo il mercato della comunicazione visiva in cui Massivit è più attiva, ma anche altri settori quali l’entertainment e l’organizzazione di eventi che sono, a oggi, vere e proprie terre vergini per la tecnologia di stampa 3D.

Avete appena venduto il primo sistema Massivit in Italia: quali aspettative avete per questo mercato?
Il mercato italiano condivide quel desiderio di nuove opportunità di comunicazione che si stanno facendo largo nel resto del mondo. Le agenzie pubblicitarie devono offrire ai loro clienti – siano esse piccole realtà o grandi brand – campagne sempre diverse, innovative e capaci di catturare l’attenzione del cliente. Sotto questo profilo il nostro Paese è pronto per una tecnologia come quella di Massivit. La difficoltà principale è farla conoscere perché molto spesso proprio le agenzie che potrebbero sfruttarla non ne conoscono l’esistenza. Per questo siamo molto orgogliosi di Sismaitalia, la prima azienda italiana a avere il coraggio di investire nella stampa 3D targata Massivit. Il loro desiderio di essere innovativi in un mercato competitivo come quello della GDO deve essere un esempio per tutti: le potenzialità sono vastissime e siamo sicuri che il passo compiuto da Sismaitalia sia solo il primo all’interno di un generale sviluppo del mercato nazionale.